Giacomo Gardini, il gas(amento) di un lupo all’Academy!

A digiuno di esperienza ma affamato come un lupo. Giacomo Gardini arriva così alla Malossi Racing Academy “l’occasione che stavo attendendo per dare una svolta alla mia vita su due ruote. Dopo aver lasciato la strada del ciclismo, a causa di un incidente e di impegni scolastici non più compatibili con l’attività a livello professionistico, cercavo una sella capace di darmi nuove emozioni. La bicicletta, il primo amore, continua a piacermi ma non mi bastava più, volevo andare più veloce.”
Arriva così l’occasione di provarci. E da un post Instagram che pubblicizza le selezioni agli autodromi del nord Italia il passo è (selezioni permettendo) breve. “Da subito capisco che l’Academy è la possibilità di mettere sul cavalletto la Vespa che da poco più di anno mi accompagna per le strade di Bologna per portarne una in pista. Per imparare a farlo.” Anche se quello che trova va decisamente oltre ogni aspettativa.
“Che ci fossero dei coach era cosa nota, ma non mi aspettavo certo si trattasse di persone tanto qualificate, di così alto livello. Max Verderosa e Luigi Pannone con Cristian Salmistraro si stanno rivelando perfetti nel ruolo: a livello professionale, personale e umano ci stanno aiutando e insegnando tantissimo. E questo perché riescono a trasmettere emozioni, anziché limitarsi semplicemente a passare le informazioni.”

Il livello degli avversari, invece? “No, in questo nessuna sorpresa. Sapevo di trovare ragazzi capaci di darmi filo da torcere. E ci contavo.” Perché dopo anni di agonismo sai perfettamente quanto il livello della competizione e la risposta della tua prestazione possano (dovrebbero mirare ad) essere direttamente proporzionali. “Quel che non immaginavo era la mia reazione a tutto questo, quelle buone prestazioni fin da subito che da principiante assoluto non avevo voluto considerare come possibili.”
Poi però arriva il primo appuntamento con la Malossi Racing Academy all’Autodromo di Modena e quell’asfalto “dove gratterò – finalmente e che meraviglia! – il primo ginocchio. Il momento più bello, credo, di un sabato faticoso a livello emotivo più che fisico, per le tante emozioni arrivate tutte insieme. Da reggere, sistemare, gestire insieme alle nozioni e i suggerimenti.” Prima della domenica di gara “e di quella griglia di partenza dove arrivo carico d’ansia. Dove sento tremare il cuore nell’attesa.”

Un attimo e “parto gasatissimo, lascio ogni timore e mi diverto davvero tanto. Mi gusto ogni centimetro del tracciato. Ogni secondo di gara. Anche quando, nella seconda manche, a causa della pioggia scivolo proprio mentre sono terzo e andrò a chiudere in quinta posizione. Rosico tanto ma imparo la lezione: non sono riuscito a domare la fiducia raccolta curva dopo curva, lasciandola prevalere sul proposito datomi ad inizio gara, quello di arrivare integri al traguardo. Io e la Vespa.”
Perché la pista insegna. E illumina sentieri interiori ancora sconosciuti. “Il percorso dell’Academy mi sta portando a conoscere lati nuovi di me. Qui ho capito la forza del gruppo ma anche la necessità di alcuni momenti di solitudine e concentrazione prima delle prestazioni, come confermato dalla differenza di risultati ottenuti.” Ma non è tutto. “Mi sono scoperto un animale da pista! Un lupo, direi, capace di trovarsi a proprio agio sia in branco che da solo. E poi, quando c’è da passare all’attacco, è un animale che non si tira mai indietro.”

Proprio come lui, Giacomo Gardini. Un lupo solitario di diciotto anni, affamato e gasatissimo. E come cantava un altro bolognese DOC… Attenti al lupo!
Di Emanuela Macrì
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